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Come parlare in pubblico: 4 regole per un public speaking efficace

Giugno 6, 2023

Comprendere come parlare in pubblico in modo efficace è fondamentale per sviluppare la propria impresa, ma anche per gestire adeguatamente il lavoro in team e costruire un’ottima strategia di personal branding.

Consolidare le proprie tecniche di public speaking consente, infatti, di creare presentazioni e/o discorsi di qualità, che permettono di distinguersi e di coinvolgere la propria audience, creando un clima di fiducia ed empatia.

Il ruolo della comunicazione nel Public Speaking 

Parlare in pubblico significa comunicare, proprio per questo l’attività di public speaking non può essere ridotta alla sola informazione.

Quando informiamo qualcuno, infatti, percorriamo una strada a un’unica via. L’informazione è unidirezionale e prevede la trasmissione di un messaggio da un soggetto A a un soggetto B.

Il public speaking, al contrario, prevede l’attuazione di una comunicazione bi-direzionale. In questo caso, il messaggio espresso dal soggetto A, passa a un soggetto B, il quale restituisce un feedback ad A, rendendo l’atto comunicativo un processo a due vie.

Comprendere la differenza tra informare e comunicare equivale a prendersi la responsabilità del messaggio inviato e del feedback verbale e/o non verbale ricevuto dal proprio interlocutore, con l’obiettivo di calibrare e modificare il messaggio per raggiungere lo scopo della comunicazione con l’altro.

I tre livelli di comunicazione

Per comunicare, ognuno di noi utilizza contemporaneamente tre livelli comunicativi: 

  • linguaggio verbale: le parole, il contenuto del messaggio;
  • linguaggio paraverbale: l’espressività delle parole attraverso la voce: ritmo, volume, tono, intensità emotiva, pause;
  • linguaggio non verbale: la postura, la gestualità, i movimenti del corpo, lo sguardo, la mimica del volto.

Affinché una comunicazione risulti efficace è importante che tutti e tre i livelli siano allineati e congrui con il messaggio che si vuole trasmettere.

Le parole pronunciate, quindi, devono essere supportate dal paraverbale e dal non verbale, poiché la comunicazione supera il significato letterale delle parole: non conta solo cosa diciamo ma soprattutto come lo diciamo

Per parlare in pubblico in modo efficace è quindi necessario avere metodo, allenamento e disciplina. Vediamo quali sono le 4 fasi operative che contribuiscono a rendere il public speaking efficace.

Parlare in pubblico: le fasi operative del public speaking

1. Fase di Preparazione

Quello della preparazione è il primo gradino da salire per prepararsi a parlare in pubblico. In questa fase è fondamentale comprendere con chi si sta comunicando e quali sono gli obiettivi dello speech.

Definire un obiettivo di comunicazione chiaro significa chiedersi che cosa si desidera ottenere dal proprio public speaking (convincere, risolvere un problema, vendere, ecc.), al fine di tracciare un percorso ben preciso e comprendere quali contenuti proporre e come strutturarli per rivolgersi alla propria audience. 

In secondo luogo, durante la fase di preparazione, è necessario analizzare il proprio pubblico: come ti assicuri di arrivare davvero a chi ti sta ascoltando? Come puoi anticipare le obiezioni e muovere le persone verso riflessioni e azioni?

È opportuno comprendere il profilo del proprio uditorio, analizzarne il background, il livello di conoscenza, i bisogni, i problemi e le opportunità che ricercano rispetto al tema proposto: al medesimo messaggio, infatti, può corrispondere una modalità comunicativa totalmente differente.

2. Fase di apertura

L’apertura è una fase veloce, caratterizzata da poche cose da dire, ma essenziali.

Si tratta di un momento delicato, fondamentale per instaurare un legame con il pubblico e creare un rapport che interrompa il divario tra se stessi e l’audience, creando un filo conduttore.

A questo proposito, può rivelarsi molto utile l’utilizzo di “ice breaker”, ossia frasi o domande finalizzate a rompere il ghiaccio ed empatizzare. Alcuni esempi di “ice breaker” sono:

  • una domanda diretta posta dopo essersi presentati brevemente e aver esposto il tema dello speech: ad esempio “Chi di voi ha mai frequentato un corso di public speaking?”;
  • una citazione di un autore/ personaggio importante collegata al tema dello speech;
  • un “giro di tavolo” per permettere ai presenti di presentarsi e di raccontare qualcosa su di sé.

L’obiettivo della fase di apertura è quindi quello di suscitare interesse e farsi ascoltare ma, ancor prima, di risultare credibili e conquistare la fiducia del proprio pubblico generando connessione.

3. Fase del corpo/contenuto

La fase di definizione del contenuto dello speech è il cuore di un public speaking efficace e, per questo, è necessario definire un metodo che aiuti a scegliere, strutturare e inserire i contenuti nella propria presentazione o nel discorso. Il contenuto, infatti, dovrà essere adatto al pubblico in ascolto: lo stesso speech, unito alla medesima presentazione grafica, non potrà essere valido per qualsiasi platea.

Per rendere davvero efficace il contenuto può essere utile partire dalla fine, ovvero da ciò che si desidera ottenere dal proprio discorso. Un buon contenuto, infatti, è quello che risolve un problema, colma un bisogno oppure offre un’opportunità al proprio pubblico.

La definizione del cuore del discorso, quindi, parte sempre dai propri obiettivi e dalla domanda “Che cosa voglio aver ottenuto alla fine di questo discorso, presentazione o meeting?”.

Solo analizzando il proprio scopo sarà possibile focalizzare al meglio ciò che è davvero rilevante dire e quello che, invece, potrà essere omesso o sintetizzato.

4. Fase di chiusura

La fase di chiusura è caratterizzata da due parti: la conclusione e il piano d’azione.

La conclusione è finalizzata a riassumere i concetti presentati alla propria audience. Si tratta di un momento utile a ripercorrere in breve il corpo del discorso e riportare l’attenzione delle persone sui punti salienti trattati durante lo speech.

Il piano d’azione, invece, rappresenta la call to action, ossia l’azione che le persone devono svolgere alla fine dello discorso, per far sì che l’obiettivo prefissato nella fase di preparazione venga raggiunto.

Conclusioni

Parlare in pubblico, ma soprattutto al pubblico, richiede strategia, allenamento e sicuramente qualche prova ed errore. È importante però ricordare che, per coinvolgere la propria audience e creare un clima di fiducia ed empatia, non basta seguire regole e tecniche pre-impostate.

Un public speaking efficace richiede abilità, ma anche personalità e autenticità. Maturare una consapevolezza comunicativa significa scoprire e valorizzare le proprie caratteristiche distintive, per creare ed esporre presentazioni di successo, coinvolgenti e capaci di generare cambiamenti importanti in chi le ascolta.

 

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