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I tuoi manager sono stressati? Forse è colpa della cattiva gestione dello smart working

Febbraio 4, 2023

La maggior parte delle decisioni del mondo B2B si basano su dati e analisi. 

Ma quando al centro dell’attenzione vi è il lato emotivo dei nostri collaboratori cosa succede?

Il Covid-19 e la conseguente crisi pandemica hanno cambiato radicalmente le nostre abitudini spingendoci verso nuove normalità a cui abbiamo dovuto abituarci.

In questa nuova epoca, la figura del manager è sottoposta a forte stress e di conseguenza, lo sono anche tutti i suoi collaboratori.

La ricerca condotta da Harvard Business Review Italia ci fornisce alcune evidenze, tra cui: il 40% di 215 manager intervistati ha scarsa fiducia nelle proprie capacità di coordinare team a distanza, mentre un 38% è d’accordo sul fatto che i lavoratori a distanza abbiano prestazioni peggiori di quelli che lavorano in ufficio.

Questi dati ci portano a concludere che vi sia una diffusa mancanza di fiducia nella gestione del lavoro da remoto, che implica a sua volta la convinzione di una scarsa efficacia nel gestire situazioni difficili.

Si crea così un circolo vizioso e l’irragionevole aspettativa che le persone debbano essere sempre disponibili, finendo per sconvolgere il loro equilibrio vita-lavoro e accentuando lo stress di tutti.

Consigli utili per gestire le risorse da remoto

Alcuni consigli utili per affrontare tali problematiche possono essere:

  1. Stabilire obiettivi chiari (finali ma anche intermedi) rifacendoti al metodo S.M.A.R.T. 
  2. Instaurare un rapporto con il team basato sulla fiducia.
  3. Libertà organizzativa (in funzione degli obiettivi), ricordando che saper organizzare le attività è a tutti gli effetti una competenza. Un aiuto in questo senso lo puoi trovare nell’utilizzo della matrice di Eisenhower, ripresa anche da Covey, che permette di comprendere urgenza e importanza dei vari task.
  4. People first, perché le persone non sono solo necessarie per la riuscita di un progetto, sono indispensabili. 

La figura del leader è dunque fondamentale se sa coniugare leadership ed empatia ed è in grado di focalizzarsi sui bisogni e le necessità delle persone. 

Questo tipo di attenzione serve per capire i collaboratori e aiutarli a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Capire il loro stato emotivo, colmare se necessario eventuali gap derivanti dalla tecnologia di supporto, e quindi eventualmente fornire infrastrutture tecnologiche adatte allo svolgimento dello smart-working.

Nella loro semplicità questi consigli, se interiorizzati, possono determinare la riuscita del lavoro a distanza

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